Rovine Chiesa S. Maria delle Grazie e convento dei Cappuccini
Verso il 1570 alcuni frati con l'appoggio di parte del paese decisero di dar vita ad un nuovo complesso conventuale grazie al benevolo intervento e alle elemosine dei Colonna. D'altra parte Marco Antonio Colonna non poteva non essere riconoscente a quei cappuccini che nella battaglia di Lepanto erano stati al suo fianco e avevano rischiato la vita come cappellani della flotta cristiana. Non mancarono poi aiuti dei cittadini e dell'Università. Secondo i Maligni le comunità avrebbero favorito in modo "interessato" 'insediamento dei cappuccini in quanto era nota la loro eroica abnegazione in tempo di peste e quindi non sarebbero mancati infermieri, confessori, laddove era altrettanto certa la defezione di altri religiosi. Nasceva così un nuovo complesso conventuale con l'annessa chiesa di S. Maria delle Grazie, di cui oggi non resta traccia, ma che aveva colpito il contemporaneo vescovo Muzio Febonio per la sua bellezza structura, ambitu et disposizione aedificii et viridari amoenitate insignis. Infatti, come era nei principi fondativi di questi conventi, non dovevano mancare un orto, una vigna e un boschetto per il raccoglimento spirituale chiamato solitamente Selva del buon ritiro. I cappuccini vi si trasferirono nel 1628, ma già nel 1686 lo avrebbero "rifondato" per la seconda volta dopo un radicale restauro. Era da pochi anni passato il grande flagello della peste che in tutta la Marsica si era portato via oltre quattromila anime.