Chiostro di San Francesco
Il chiostro ha pianta leggermente trapezoidale, ed è circondato da un portico a pilastri quadrati. Nelle lunette due pittori (uno è lo stesso dell'androne) narrarono la vita del Santo nei suoi momenti più significativi. Lo stile e piuttosto monotono e piatto, ma le scene (ispirate alla Leggenda Maggiore di S. Bonaventura) non mancano di commossa e sincera poesia. Inoltre, il pittore che ha realizzato la gran parte delle lunette mostra una forte predilezione (e un'indubbia abilita) per le prospettive architettoniche complesse e teatrali, per cui si può pensare che abbia avuto formazione di scenografo e quadraturista. Ogni lunetta contiene da uno a tre episodi; i versetti nel cartiglio uniscono alle immagini un commento esplicativo; in basso sono degli stemmi (si riconosce solo quello dei Resta). Probabilmente si era pensato di finanziare il ciclo sollecitando per ogni lunetta la committenza delle maggiori famiglie del luogo. Il lato dal portico aderente alla chiesa nel 1874 fu murato e trasformato in mensa per i disagiati; due lunette furono distrutte e sostituite con lo stemma di Tagliacozzo e con un'allegoria delle arti e professioni liberali. Sul lato nord due eleganti bifore gotiche indicano la parte più antica del convento.