Chiesa di Santa Maria del Soccorso

Chiesa di Santa Maria del Soccorso

La chiesa è citata nella bolla di Papa Pasquale Il del 25 febbraio 1115, con la quale veniva confermato al vescovo della diocesi marsicana, Berardo, il possesso di numerose chiese tra cui appunto questa, chiamata però "S. Maria in Furca*, forse perché situata nella forca o sella tra i monti Arunzo e Civita. Di questa prima costruzione nmangono soltanto, presumibilmente, la stanza di fondo ed il locale posteriore all'altare, che si presenta diviso in due campate, una più piccola con volta a crociera, l'altra con volta a botte a sesto acuto, entrambe però non databili con sicurezza al XII secolo solo sulla base di tali generici particolari architettonici. Gli affreschi che decorano questo ambiente sono molto più tardi, ed appartengono a due fasi distinte, anche se il loro stato frammentario ne rende difficile l'interpretazione. Sulla parete di fronte all'ingresso si leggono ancora tre scene in sequenza: L'incontro di Anna e Gioacchino alla Porta Aurea; La nascita della Vergine; La presentazione della Vergine al tempio soggetto piuttosto raro e tuttavia trattato anche da sommi maestri, come Giotto a Padova, dove appunto è presente la scala che conduce all'ingresso del tempio, Secondo un'antica e radicata tradizione, la chiesa sarebbe stata fondata da Carlo d'Angiò, in ringraziamento alla Madonna per la vittoria su Corradino. Come abbiamo visto, essa risale ad epoca ben più antica, ed anche la possibilità che sia stata "ridedicata" dal sovrano francese si scontra con il dato di fatto che la minuziosa e quasi pedante Cancelleria angioina non emano neanche il minimo documento al riguardo.